Vittoria del Garante su ChatGPT: OpenAI dovrà attenersi alle prescrizioni italiane per ottenere l’annullamento delle limitazioni alla IA
Lo scorso 30 marzo per la prima volta un’autorità governativa ha limitato l’uso dell’ Intelligenza Artificiale nel proprio territorio per manifeste violazioni della privacy. Il nostro Garante ha aperto un’ istruttoria e ha sospeso ChatGPT in Italia, concedendo a OpenAI 30 giorni per uniformarsi alla normativa GDPR.
Il provvedimento presidenziale del Garante ha evidenziato numerose critiche al software di OpenAi (per leggere nel dettaglio clicca qui). Ma c’è da dire che la società americana si è resa disponibile sin da subito a collaborare con l’Autorità, al fine di superare i limiti della Chat e di offrire un servizio sicuro ai cittadini italiani. Dopo l’incontro tra il Garante e OpenAI avvenuto lo scorso 5 aprile, la società statunitense ha dichiarato la sua intenzione di rispettare le linee guida e superare le vulnerabilità del sistema privacy di ChatGPT.
La vittoria del Garante nel dettaglio
Il Garante ha presentato con rigore richieste specifiche, oggi favorevolmente accolte da OpenAI. In primis ha preteso l’inserimento di una informativa obbligatoria e chiara, da sottoporre agli utenti prima dell’iscrizione. Ciò indicherà la modalità di trattamento dei dati, la logica che ne sta alla base e il modo in cui verranno utilizzati per l’addestramento dell’algoritmo. Successivamente sono stati definiti “interessati” al trattamento non solo coloro che usano attivamente la chat ma anche gli individui la cui identità potrà manifestarsi durante l’uso della Chatbot.
OpenAI ha dovuto accettare l’interesse legittimo come unica base normativa (ricollegata al GDPR) che autorizza il trattamento dei dati. Si scongiura così il ricorso a contratti inesistenti o fraudolenti privi di ogni tutela e si apre l’accesso al diritto di opposizione del trattamento dei dati, da attivare in qualsiasi momento.
Il nodo della Age certification
Ulteriore tiro messo a segno da Garante riguarda la tutela dei minori: OpenAI dovrà presentare antro il prossimo 31 maggio un piano per escludere ai più giovani l’accesso alla piattaforma. In più, la società si impegna a promuovere campagne pubblicitarie di informazione e sensibilizzazione circa l’ IA.
L’Italia fa scuola
La vittoria del Garante su ChatGPT consiste non solo nell’assoggettamento da parte di OpenAI alla normativa italiana (e quindi europea), ma nella trattazione di tali temi scevra da logiche formali e burocratiche. Le critiche mosse all’Autorità erano state moltissime, perché “limitavano il progresso tecnologico in Italia”. Ma attraverso le sue scelte, essa ha dimostrato di poter intervenire con fermezza, applicando in modo eccellente le disposizioni del GDPR.
Si è rivelato un Garante contemporaneo e calato nella sua parte, ha bilanciato i suoi poteri e vigilato sul rispetto della legge. In questo modo non solo la tutela dei diritti è garantita ma il Garante rivela tutta la sua competenza nella capacità di bilanciamento tra la rilevanza della norma e la fiducia nel progresso tecnologico, che non vede svilire la sua forza innovatrice.
Non a caso, il resto delle Autorità di protezione dei dati degli altri Paesi europei stanno seguendo la stessa strada.